Fortunatamente spesso guardandomi allo
specchio vedo solo Katia, ma di questa fortuna non godo in ogni
momento della mia vita. Katia nel quotidiano si sente Katia, una
persona. Katia nel quotidiano è anche Katia, una persona, una donna.
La mia sessualità influenza molti aspetti della mia vita ma
soprattutto il mio rapporto con le altre persone. Katia, la persona,
la donna, è anche Katia la “grassa”. Porto evidentemente sul mio
corpo i segni del mio rapporto con il cibo.
È vero si ingrassa per molti motivi e
non solo per una dieta sbagliata, ma è evidente anche che la dieta
sbagliata è il motivo principale. Nella storia dell'uomo spesso
come segno di colpa venivano fatte delle mutilazioni. Alle adultere
cucite lettere scarlatte. Portare i segni della colpa è la punizione
peggiore perchè anche quando vuoi ricominciare, andare avanti, tutti
sapranno cosa hai fatto e in base a quello giudicheranno la persona
che sei ora. Quindi chi ha qualche o molti kg in più dichiara in
ogni istante della propria vita davanti al mondo, al pubblico
consapevole e inconsapevole le proprie debolezze, le proprie colpe.
Penso che molte donne grasse anche se arrivate ad avere un buon
rapporto con la propria fisicità, ad amare le proprie rotondità, se
potessero dimagrirebbero ugualmente, non solo per tutti i motivi
“sensati” che razionalmente ripetiamo per giustificare questo
desiderio, ma soprattutto per non portare stampate addosso le proprie
fragilità.
Spesso la nostra fisicità abbondate
viene usata per colpirci, per umiliarci quando si vuole trovare in
modo semplice il modo per farlo. Spesso lo fanno per sentirsi
migliori. Spesso lo fanno.
Spesso però anche se il primo pensiero
di fronte a tanta abbondanza è rivolto proprio a quella abbondanza
si cerca altro..perchè no pensare di una persona che è “grassa”
non è educato, non è carino, non è politicamente corretto...e
allora si cerca altro... e da questo altro nasce Il complimento con
“riserva”.
Quante di noi avranno sentito un “Hai
un bellissimo viso”.... e io sentendo questo apprezzamento penso
.... quando mi
dicono così mi vedo come lo Stregatto di Alice con visibile solo
il mio capoccione sospeso a mezz'aria...o il mio sorriso...quello lo
capisco ancor meno “che bel sorriso”...ma non è bello ogni
sorriso proprio perchè è un sorriso?
Le commesse che nei negozi? Lodano “il
seno abbondante”, magari aggiungendo “Ah beata te ce lo avessi
anche io” e mi trovo a guardare perplesse tutti e 50 kg di donna
davanti a me, magari scolpiti dallo sport....e penso che donne così
con abbondanti quinte di seno si vedano solo nei film porno e spesso
il seno è silicone puro. Poi le stesse commesse ti fanno provare
palandrane improbabili, che a loro parere ti cadono tanto bene, ma a
parere mio sono soltanto sacchi della spazzatura con i buchi per
maniche e testa, dove sotto del tuo bellissimo “seno” non si
capisce più niente.
A volte però il nostro corpo non
“merita” nessun complimento apprezzabile e allora si passa ad
altro...un po' come quando per classificare una persona a proprio
parere brutta la si “definisce” simpatica.... ed ecco il
temutissimo “solare” che per un motivo o per l'altro ognuna di
noi almeno una volta nella vita se l'è visto affibbiato. A volte c'è
il “dolce”, spesso sinonimo di materna, perchè inevitabilmente
una donna abbondante è a questa immagine che rimanda con la sua
fisicità, abbondante avvolgente dolce e materna. Alla fine quindi
qualsiasi complimento può essere percepito con sospetto, nel chiaro
e scuro della vita, perchè più che il “detto” conta cosa si
esclude dicendolo. Però non è sempre così.
Sono Katia e spesso sono “solo”
Katia. Quando sono solo Katia un complimento è solo un complimento.